Il primo percorso di crescita personale basato sul testo di Julia Cameron, La via dell’artista, che ho condotto da giugno 2018, si è appena concluso e tante cose sono successe ai partecipanti, e a me, durante questo cammino alla riscoperta della nostra creatività, che è anche un viaggio alla riscoperta di noi stessi, e conseguentemente, delle cose che ci piace fare.

Ognuno di noi aveva probabilmente aspettative diverse da questo percorso, qualcuno l’aveva già fatto in passato, qualcuno era molto scettico ed è stato ‘trascinato’, qualcun’altro era aperto al nuovo e al possibile. E qualcuno forse si è un po’ perso per strada, come avviene del resto normalmente nelle cose della vita, e va bene così!
Senza dubbio ognuno portava con sé qualcosa in comune con gli altri: il desiderio di condividere la riscoperta della propria creatività, e pian piano anche il desiderio di confrontarsi e di supportarsi a vicenda.

E in questo credo che ci siamo riusciti egregiamente. Le nostre serate dal vivo, ultima compresa, sono sempre state ricche di chiacchiere, di energia, di condivisione attenta e profonda, di attenzione alle parole proprie o altrui, di sostegno reciproco sulle piccole e grandi sfide che di continuo ci siamo dati per vincere le nostre resistenze e le nostre paure riguardo la nostra creatività.

Di cosa vado fiera

Ho avuto accanto a me un gruppo di persone straordinarie, che hanno condiviso tantissimo e che mi hanno aiutato e sostenuto anche nel mio cammino. Come spesso accade quando ci si mette in gioco e si costruisce qualcosa assieme la soddisfazione è moltiplicata, potenziata, rispetto al risultato che otterresti facendo da sola (o da solo): il potere del confronto e della condivisione è enorme, e ogni volta mi lascia stupefatta.
Durante i nostri incontri abbiamo condiviso le nostre fatiche, i nostri fallimenti, le nostre conquiste e il modo in cui pian piano e quasi silenziosamente il percorso incideva sulle vite di ognuno di noi. Impercettibilmente ma senza sosta, nonostante le nostre soste, il solo fatto di andare avanti e di non mollare ci ha permesso di cambiare piccoli aspetti di noi stessi che sommati assieme alla fine hanno dato grandi risultati. Per ognuno di noi.

Cosa vorrei di più e di meglio

È difficile da dire.
Sicuramente, per quanto riguarda me, vorrei riuscire a fare l’Appuntamento con l’Artista, uno dei due esercizi fondamentali del percorso, con maggiore impegno e costanza. Mentre le Pagine del Mattino sono per me molto ‘facili’, quest’altro esercizio mi è molto ostico e faticoso. C’è molto del clima in cui viviamo e della cultura che respiriamo – e che abbiamo respirato da sempre – in questa difficoltà: quando mai abbiamo avuto davanti a noi esempi di persone che si prendono del tempo per fare qualcosa di bello per sé, e solo per il gusto di farlo? È davvero cosa rara.
E così davanti all’idea di fare qualcosa di divertente ma privo di utilità, o con un’utilità che è ‘solo’ il benessere della nostra anima, ci tiriamo indietro e ci trinceriamo dietro a scusa ridicole tipo ‘non ho tempo’, devo fare questo e quello, devo fare cose più importanti, devo lavorare, devo pulire, devo…

Ecco, è proprio quel ‘devo’ lì, immaginario eppur insistente e anzi potentissimo, che ci risuona nella testa ogni volta che ci avviciniamo al fare qualcosa per noi, e solo per noi, e di nessuna utilità, che dobbiamo combattere. Che devo, che voglio, fortissimamente combattere.

Cosa dicono le persone che hanno fatto il percorso con me

“Gli incontri di gruppo e la presenza costante di Lavinia, mi hanno permesso non solo di arrivare in fondo, ma anche di crescere e imparare. Personalmente ho scoperto parti di me che non conoscevo, o forse semplicemente non ascoltavo. Ho scoperto il bisogno di ricavare momenti per me e per allenare la mia creatività, di attimi di spiritualità e contatto con la natura, di ascolto del mio cuore.” V.F.

“Ho partecipato al primo incontro senza essere sicura di voler tornare ma un’amica continuava a insistere che questa esperienza mi sarebbe stata utile. E così è stato.
Julia Cameron ha ragione, bisogna accogliere quello che ti offre l’universo. Questo libro, gli incontri, quegli aperitivi (molto apprezzati!) sono arrivati nel momento giusto. (…) La Via dell’artista è arrivata nel momento giusto, a sottolineare il potere del pensiero, della voglia di fare, del credere in se stessi, del fissare un obiettivo e non avere dubbi sulle proprie capacità.
Ho apprezzato moltissimo il lavoro in gruppo. Da soli può essere veramente dura e andare alle nostre serate era come avere l’orario fisso per la ginnastica, altrimenti credo sarebbe diventato come l’abbonamento open della palestra: finisce che non la frequenti mai.
Lo scambio di idee e esperienze all’interno del gruppo mi ha molto stimolata ad aprirmi, a pensare e pensare”. (D.C.)

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E tu? Quali paure, quali resistenze ti piacerebbe vincere?
Se vuoi provare a farlo con La via dell’artista, il libro di Julia Cameron è pubblicato da Longanesi.
Se vuoi sapere chi mai sia questa Julia Cameron, è uscita proprio di recente una sua intervista sul New York Times.

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